venerdì 7 ottobre 2022
giovedì 1 giugno 2017
Piccola storia incredibile
...e mi sono girata e ho detto questo non è umano sembrava venisse
da un altro pianeta dal suono dell'armonica , è stato un fulmine proprio.
- Piazza di Spagna era sempre piena di ragazzi qualcuno
suonava ci avviciniamo incuriosite io e la mia amica e si, era lui in persona,
il boss.
14 giugno 1988 avevo quasi 21 anni ma nell'animo e per le
scarse esperienze di vita era come ne avessi soltanto15, famiglia tradizionale
educazione da collegiale vita sociale ridotta al lumicino eppure sognavo, si
sognavo una vita più libera, più vissuta e, il boss rappresentava il mio
modello.
Bruce Springsteen. Era bruttino aveva una voce sgraziata
eppure aveva una sensualità unica quando ho iniziato ad ascoltarlo non ero
molto attenta ai testi poi ho iniziato a tradurli e sono rimasta letteralmente
folgorata. Vivevo di aria e di musica e quel cantante mi faceva proprio
impazzire. Quando nel mese di marzo si
seppe che Bruce Springsteen sarebbe venuto in Italia, a Roma, non parlavo
d'altro, volevo a tutti costi andare a vederlo in concerto. Il boss proprio lui
a pochi metri da me non potevo non andare insomma, era proprio arrivata
l'occasione, ero riuscita a racimolare la pazzesca cifra di 60 mila lire,
contavo i giorni come dovesse arrivare Babbo Natale e alla fine arrivò, il
giorno, il giorno precedente al concerto era il 14 giugno 1988 faceva
caldissimo e l'emozione era pazzesca io e la mia amica passammo l'intera
giornata a prepararci neanche fosse la preparazione di un viaggio per mesi,
zaino rigorosamente di cuoio allora andavano così, maglietta con la foto del
boss stampata sopra, fascetta in testa con la scritta the boss, felpa non si sa
mai la sera fa freschetto ed acqua almeno 4 bottigliette di acqua a testa. La
sera prima eravamo troppo emozionate per starcene senza fare nulla e quindi
facciamo una passeggiata nel centro di Roma verso Piazza di Spagna ma si, dai
andiamo. Piazza di Spagna era sempre piena di ragazzi di gente seduta, qualcuno
suonava la chitarra qualcuno improvvisava con una armonica ed è successo; mio Dio,
dopo quasi trent'anni mi vengono ancora i brividi, un suono, un armonica, era
un suono troppo lungo, troppo perfetto per essere fatto da un essere umano ci
avvicinammo incuriosite io e la mia amica e si, era lui in persona, il Boss.
Credo di essere diventata proprio rossa di aver cominciato a sudare tremavo non
sono stata capace neanche di urlare, a parte che ho subito intuito che non
voleva tanta gente attorno, no non sono stata capace di urlare, sono rimasta
paralizzata proprio. Era già a Roma per il concerto del giorno dopo e Orietta faceva
una passeggiata con alcuni collaboratori per le strade del centro, a Piazza di Spagna
alcuni ragazzi lo riconoscono e a patto di non andare in escandescenza e di non
attirare troppo l'attenzione, gli propongono di suonare qualcosa con la loro
armonica, anche loro sarebbero andati al concerto come noi, mi sono seduta
tremavo non so descrivere quanto sia
stata grande l'emozione. Ero seduta a meno di due metri da lui e ne sentivo l'odore,
se avessi allungato la mano avrei potuto toccarlo, eppure era un ragazzo, si
certo un pò più grande di noi, ma sembrava proprio uno di noi, jeans maglietta
e tutto qui, sembrava anche piuttosto piccolo a vederlo lì seduto, bassino
insomma uno di noi, poche note ha accennato la canzone più bella che lui fa con
l'armonica. The river. Poi si alza, lancia uno di quei sorrisi che ti rimangono
impressi per tutta la vita e se ne va . Il giorno dopo avrei potuto anche non
andare al concerto, la fatica per mettere da parte tutti quei soldi, l'attesa
di mesi, tutto ripagato per me, io ero soddisfatta. A quella età e in quel momento storico per quello che era
la mia vita quel breve incontro ha rappresentato la cosa più meravigliosa che
mi potesse capitare e devo confessare che ancora oggi se mi capitasse sarebbe magia perché il boss è sempre il Boss.
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